Rosario Giuliani presenta il suo nuovo disco “Love In Traslation”
Il sassofonista ospite a “Jazz Meeting”
Rosario Giuliani ha dato alle stampe per l’etichetta Jando Music/Via Veneto Jazz il suo nuovo album “Love in Translation”, che celebra il ventennale della splendida collaborazione con il vibrafonista Joe Locke. I due musicisti sono coadiuvati da altri due maestri assoluti nei loro strumenti: il bassista Dario Deidda e il batterista Roberto Gatto. Rosario nella sua carriera è stato diretto da maestri di fama internazionale come: Ennio Morricone, Luis Bacalov, Armando Trovaioli, Gianni Ferrio, Nicola Piovani, Ritz Ortolani, ha partecipato a numerose incisioni per colonne sonore cinematografiche. Inoltre ha fatto parte dell’Orchestra del Teatro dell’Opera di Roma. Dal 2013 Giuliani è docente di sassofono presso il “Saint Louis College of Music” di Roma e presso il Dipartimento Jazz del Conservatorio di “Santa Cecilia”, di Roma. Durante l’edizione 2019 di Umbria Jazz Giuliani ha anche ricevuto il titolo di Ambasciatore dell’Umbria Nel Mondo.
Così Giuliani, ospite a “Jazz Meeting”, ci parla dell’incontro con Joe Locke. “Ci incontrammo per la prima volta vent’anni fa ad Umbria Jazz, racconta Rosario, lui suonava con il suo quartetto. Carlo Pagnotta, organizzatore della rassegna umbra, mi chiese di unirmi a loro, inizialmente in qualità di ospite. In questi anni abbiamo continuato lavorare insieme in diversi progetti, sempre in maniera proficua. Ci siamo ritrovati insieme, per lavorare a “Love in Translation” dopo alcuni anni di pausa. Il titolo dell’album vuol rappresentare il nostro amore per la musica, la passione che abbiamo portato nel progetto, speriamo di poter lavorare insieme anche per i prossimi anni, facendo leva anche sulla profonda amicizia e stima che mi lega a Joe e agli altri musicisti che fanno parte del progetto.
In “Love in Traslation” i brani in scaletta sono molto eterogenei
Si possono ascoltare pezzi come “Love Letters” di Victor Young e Edward Heyman e “Can’t Help Falling in Love” che fu nel repertorio di Elvis Presley.
Tra i brani inediti l’omaggio a due grandi musicisti che purtroppo non sono più fra noi: “Raise Heaven” che Joe Locke ha voluto dedicare a Roy Hargrove e il mio brano “Tamburo” per Marco Tamburini. Tutto ha funzionato al meglio, perché quando suoni con musicisti non solo bravi ma anche estremamente sensibili è più facile lavorare. Roberto e Dario sono due tra i maggiori interpreti de loro strumenti, non solo nel panorama italiano ma anche in quello internazionale. E’ stato importante “fissare” i quattro punti del quartetto per lavorare al meglio.
Com’è stata la risposta del pubblico a “Love In Traslation”?
Ad Orvieto per “Umbria Jazz Winter” abbiamo presentato in anteprima “Love In Translation” esibendoci in quattro concerti, tutti sold out, che ci hanno dato grande soddisfazione.
Ora il nostro quartetto guarda al futuro. Avremo le prime date in primavera, partiremo il 17 marzo da Ancona, poi il giorno 20 saremo a “Ferrara in Jazz”, suonando al Jazz Club Il Torrione.
Il 22 suoneremo al Blue Note di Milano, il 26 marzo a Roma alla “Casa Del Jazz”.
