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Tribute To Bird è un viaggio nell’immaginario e nella poetica di uno dei più grandi musicisti di tutti i tempi, Charlie Parker. Si tratta del più recente lavoro del sassofonista Rosario Giuliani e del pianista Pietro Lussu, due tra i musicisti più rappresentativi del Jazz italiano, uniti da oltre due decenni (dal 1996) di collaborazioni e di amicizia. Un sodalizio artistico fra il sassofonista e il pianista assai duraturo, di vecchia data, figlio non solo dell’immensa stima reciproca, ma anche di un profondo rapporto umano, tanto che condividono un’infinità di palchi a tutte le latitudini e numerosissimi studi di registrazione.
Non un semplice omaggio al genio di Charlie Parker, bensì un tuffo nell’intelletto di un grande artista che parte dal rispetto per la tradizione. Il sassofonista di Terracina (Latina), noto anche per la sua presenza ad Umbria Jazz Winter ha deciso di dedicare un album al grande sassofonista e icona del Bop, Charlie “Bird” Parker. Charlie Parker raccontò di avere accidentalmente “creato” il bebop mentre improvvisava suonando Cherokee, un brano di Ray Noble. I brani di Charlie Parker sono standard ma fuori da ogni convenzione.
Un progetto che nasce nel centenario della sua nascita (Charlie Parker è nato il 29 agosto 1920 a Kansas City). La musica di Parker è già stata suonata da chiunque, per cui questo progetto senza basso e batteria prende un significato speciale nella rilettura e nuova interpretazione e con uno stimolo inedito per il duo che propongono la sua musica con grande rispetto.

Giuliani e quel suono prima che diventi suono.

13 Aprile 2008 by porgy&jazz

Rosario Giuliani corre come un pazzo. Alla velocità del suo suono, decisamente. Arriva e scombina tutto. Standard? Sì, belli, ma aspetta, facciamo quelli più belli. Facciamo Tadd Dameron. E Wes Montgomery. E facciamo “Misterioso”. Beh, vuoi dargli torto?

Quando arriva sul palco si soffre. Un istante, ma si soffre. Vuole tutto avanti, incredibilmente avanti, e in effetti nei suoi dischi suonano così, eh, non c’è niente da fare. Ma basta capirlo. E anche per quattro musicisti che con lui non hanno mai suonato diventa una bella corsa questo concerto. Una corsa di quelle che ti spaccano ma poi hai i polmoni aperti, rigenerati, ti senti come se ogni poro della pelle incamerasse aria.

Giuliani fa una miliardata di note, e forse sì, forse ha dentro il demone del sassofonista, e ogni tanto va un pelino oltre. Ma cosa gli vuoi dire? Quando attacca “Dream house” mi vengono i brividi. E quando riduce il suono a nulla, quando dal sax esce solo il suo respiro, ed è un respiro lungo, non è un istante, è proprio un suono quello che sta cercando. Il suono del nulla, forse, o di tutto quello che c’è dentro il suo sax quando non è ancora suono. Forse cerca quello. E fa uno sforzo immane. Prova a cercarlo tu, il suono del nulla. Dev’essere un inferno.

E poi riprende. Alza il sax in alto con il braccio, questo piccolo gigante. Il sax arriva dove lui non può, ben oltre metri e centimetri, ovviamente. Ma è lui a farlo arrivare lì, e quando finisce il concerto glielo leggi in faccia.

Anything else
” Du grand art extraverti. ” Télérama
” Le phrasé tourbillonnant sonne naturel et élégant. ” Le Monde
” L’Italie sort de sa botte un saxophoniste alto hors du commun. ” L’Express
” Par sa vélocité et son lyrisme, l’italien s’est imposé comme l’un des alto les plus intéressants du moment.” JDD
” Une ode à la virtuosité. ” Courrier Cadres

“[…] An intense alto and soprano saxophonist from Rome, Giuliani was weaned on Charlie Parker, but his playing here shares more in common with John Coltrane. His third international release is a very impressive collection of post-bop and Europeanfl avored acoustic jazz. […] Regardless, More than Ever is an outstanding eff ort from a true sax virtuoso.”
Ed Kopp, Rosario Giuliani: More than ever, Jazziz Magazine, VI – 2006

“[…] Giuliani utilizes a virtuosic technique and a nedgy soud to prance blithely and sing poignantly as the settino dictates. […] Except for the two by Galliano and one by Pilc, the compositions are alla Giuliani’s and exhibit a concern for craftsmanship that mere blowing vehicles usually do not.”
David Franklin, Rosario Giuliani: More than ever, JazzTimes Critics’ Picks 2005, VII/VIII 2005 (David Franklin ha scelto il disco di Giuliani tra i “Top Ten CDs’ del 2005”)

“[…] I’ll step out on a limb here and declare that More than Ever is the best album Giuliani’s done so far. Its musical combination of European romanticism and American jazz rigor – coupled witj this group’s enthusiasm and vitality – make this disc very much worth hearing. It decisively proves that Rosario Giuliani’s no up-andcorner; he has arrived.”
Paul Olson, More than ever, www.allaboutjazz.com

“[…] L’homme sait aussi bien courtiser la nuit que bander les énergies. A l’alto, le son est tout en muscles; au soprano, il a de la grandeur dans le tendresse. On a ainsi un portrait du saxophone moderne tel que l’italianité l’exige: coeur en bandoulière, voix qui ch’ante, charme qui esplose. Du grand art extraverti.”
Michel Contant, Rosario Giuliani: More than ever, Télérama, 14 – I – 2005

“Avec cet album, son troisième chez Dreyfus, ce musicien italien confi rm avec assurance qu’il se place parmi les plus importants saxophonistes (alto et soprano) d’Europe. […] Sa technique in strumentale est celle d’un virtuose, sa sonorité est prenante et ses improvisations fourmillent d’idées. Cela posé, ses qualités premières sont certainement son energie et son dynamisme, méme s’il sait parfaitement les museler lorsqu’il s’agit de jouer les ballades. […]”
Rosario Giuliani, Le Semaine des Spectacles, 5 – X – 2004

“Quel disque! Le saxophoniste italien nous avait déjà montré son immense talent sur ses deux premiers enregistrements, mais il revient avec une formation tout acquise au projet, et qui décoiffe. Le subtil Jean-Michel Pilc au piano, le suave et frénétique Remi Vignolo à la contrebasse, l’ex-batteur de Prysm, Benjamin Henocq, mais aussi Richard Galliano à l’accordéon sur quelques titres, sont vraiment au diapason d’une musique parfaitement aboutie. Sur n’importe quell tempo, le son est toujours juste, d’une clarté effarente, portée par une énergie et une precision du propos rarement attaint puor un musicien de cet âge là. Exceptionnel.”
Rosario Giuliani, “More than ever”, l’indépendant, 2 – X – 2004

“Sans conteste, Rosario Giuliani s’affirme comme le saxophoniste alto le plus doué de sa génération. Vélocité, sens mélodique inouï, son ample et régulier. Après des débuts parisiens tonitruants où l’on louait la rapidité d’exécution du saxophoniste, Rosario Giuliani se pose dans ce nouvel album, traitant des thèmes au tempo plus lent, accordant sa fabuleuse techníque à une véritable poésie des notes. Oui, Giuliani est exstraodinaire. […]”
F. D., Rosario Giuliani: More than ever – My name is Giuliani, Rosario, Le havre-presse, 12 – IX – 2004

“[…] Il suono caldo, l’impeto espressivo della musica di Giuliani, che gli deriva dalle lezioni di Parker e Coltrane, metabolizzate in un originale linguaggio contemporary mainstream, il trascinante swing e l’interplay fra i musicisti sono le caratteristiche principali della poetica del sassofonista, che non solo si rivela un maestro nell’uso del contralto, ma ha ormai raggiunto una sua cifra espressiva anche sul soprano. […]”
Maurizio Franco, Italiano in Francia, musica&dischi, 2004

“[…] He is one of the freshest and fiercest saxophone sounds to have emerged in Europe in recent years”
John Fordham, The Guardian, 19 – XI – 2002

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